Questo sito usa i cookies per migliorare l'esperienza di navigazione dei visitatori.
Continuando a navigare in questo sito, concordi con la nostra politica sui cookie.
Scopri di più sui cookie leggendo l'informativa disponibile cliccando sul link qui sotto:
http://www.mandellicolori.com/COOKIE

Dei Leganti del passato

Ovvero delle Calcine e dei Cementi Naturali



Per Leganti si intendono quelle materie che servono a tenere unite e aderenti i materiali come le pietre e i laterizi. 1 materiali leganti, che io ho più comunemente usato, sono le Calcine grasse e le Calci idrauliche o, come quest'ultime si suol chiamarle, Cementi idraulici naturali, per non confonderli col moderno Cemento Portland. Questi leganti se impastati con l'acqua servono a preparare le malte che, quando asciugano, induriscono e aderiscono tenacemente formando un tutt'uno con le pietre e i mattoni sui quali sono deposte. Queste col tempo diventano sempre più tenaci e talvolta la loro resistenza eguaglia la durezza delle pietre e dei mattoni con esse legati. Chiameremo presa il fenomeno di rassodamento dovuto all'asciugatura dei detti leganti e chiameremo indurimento il successivo fenomeno della accresciuta tenacia degli stessi nel tempo.

Queste materie le possiamo suddividere in due classi: i leganti aerei e i leganti idraulici. I primi possono far presa e indurire solo se esposti all'aria, poiché se mantenuti in acqua, mai fanno presa e tantomeno induriscono; i secondi, contrariamente, possono far presa e indurire anche sott'acqua. I leganti aerei sono le Calcine grasse comuni, o più semplicemente dette, Calcine bianche da fossa o Grassello. Le altre si dicono Cementi idraulici naturali, che nel Veneto conoscono come Calcina negra d'Albettone; a Parma e in Umbria l'ho sentita chiamare Albazzana, e in quel di Ferrara e Bologna veniva chiamata Cemento naturale di Grenoble.

Le malte però non si preparano solo con calce e acqua: normalmente a esse s'aggiunge della sabbia la quale, quando le malte si asciugano, si oppone al loro naturale ritiro, impedendo così deformità nelle costruzioni con conseguenti danni e pericoli per la loro stabilità. Inoltre, le malte con aggiunta di sabbia, dopo il tempo di presa si mostrano essere più porose, il che, come dirò avanti per le calcine grasse, facilita il processo di indurimento. La sabbia da aggiungere, per preparare la malta, deve essere pura e netta, non deve contenere alcuna materia estranea che altrimenti rovinerà la calcina stessa; e gli intonaci con essa formati non dureranno a lungo. Perché le opere siano di buona resistenza, è anche buona cosa che la sabbia non sia tutta fina o tutta grossa, ma che vi sia di questa e quella in giusta misura. Buone sabbie si trovano nei fiumi e nei laghi, anzi le migliori. Sono da condannare le sabbie di mare a causa del sale che queste contengono. Si possono ottenere buone sabbie macinando le rocce, purché queste non siano troppo fragili. Le sabbie, in ogni caso, devono essere tenaci, vive, che se strette in un pugno debbano stridere. Se non v'è certezza sulla purezza delle sabbie, è bene che queste siano a lungo lavate e purgate da ogni argilla o altra sostanza indesiderata; in special modo se si dovrà forzatamente usare sabbia di mare, che questa sia più volte abbondantemente lavata con acqua dolce e quindi essiccata al sole. Preparare una malta con sabbia fina non è lo stesso che prepararla con sabbia grossa. Una malta con sabbia fina abbisogna di più calcina e più acqua e quindi, se parimenti composta, si renderà più difficile lavorarla di quanto non risulti per una malta preparata con sabbia grossa; a meno ché non vi si aggiunga ancora acqua, il che la renderebbe però troppo porosa e di conseguenza più debole. È buona norma cernere in grossezza le sabbie in ragione dell'opera da farsi. Si useranno di preferenza, per le malte da muro, sabbie che passino al setaccio da millimetri 5, e per gli intonachi, sabbie che passino ai millimetri 3. Se si dovrà murare con ciottoli, si aumenterà la sabbia e la ghiaietta fino a centimetri 0,7- 1. È anche buona cosa preparare le malte secondo una ben precisa proporzione: e tale proporzione sia rispettata in ragione del volume delle materie e non del loro peso. Comunemente quando diciamo di preparare una malta con rapporto di 1:3, significa che mescoleremo assieme un volume di calcina e tre volumi di sabbia asciutta che possono essere facilmente misurati con qualsiasi recipiente. Le sabbie troppo umide potrebbero trarre in inganno se si volesse trovar il giusto rapporto in ragion del peso. Quanto detto, circa le proporzioni delle malte fatte con calce spenta e bagnata, vale anche per i cementi naturali che invece si acquistano in polvere: nel qual caso però, se la sabbia è sufficientemente asciutta, le proporzioni si possono fare anche a peso.

Su cento parti in peso, per una malta di cemento idraulico naturale, 20 è il peso del legante e 80 è il peso della sabbia; benché io abbia osservato che stando al peso medio di questo legante e delle sabbie asciutte, il rapporto in volume poco si discosta dallo 1:3 come per le malte preparate con le calci grasse. Nonostante queste due classi di leganti si presentino sotto due forme diverse, l'una in pasta, l'altra in polvere, il modo per ottenerle è per entrambi eguale



Tratto dal manuale:
“A Regola d'Arte”
Sulle calci, gli intonaci e i tinteggi.
di Gilberto Quarneti
©2005 Lafarge Coatings Italia Spa
www.cepro.it